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Tunnel carpale: il disturbo, i rimedi e i benefici della fisioterapia

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La sindrome del tunnel carpale è il disturbo più diffuso del sistema nervoso periferico.

Si verifica quando i tessuti che circondano i tendini flessori della mano si gonfiano, comprimendo così il nervo mediano.

Questa compressione, con l’andare del tempo, diventa una vera e propria sofferenza per il nervo mediano, generando sintomi come formicolio e dolore alla mano, intorpidimento, difficoltà nell’uso delle pinze o delle prese, e piccole scosse, simili a scarichi elettriche, soprattutto sulle prime tre dita.

Quali sono le cause del tunnel carpale?

A causare il tunnel carpale non è generalmente un trauma o un solo evento, ma il susseguirsi di azioni ripetute che stimolano in maniera eccessiva i tendini flessori, come ad esempio lavori di precisione (sarti, orologiai, operatori al computer, disegnatori sono tra le persone più colpite). La sindrome del tunnel carpale ha però anche una componente ereditaria, che incide molto sulla possibilità che si il disturbo si presenti.

La sua evoluzione è comunque molto graduale: si parte da piccoli dolori a carico del polso, specialmente dopo un uso prolungato della mano interessata, fino all’impossibilità di chiudere bene il pugno, nel caso più grave.

Quali sono i rimedi più efficaci?

Sarà il fisioterapista a consigliare la strada migliore da seguire per terapie di recupero del tunnel carpale. La fisioterapia è un rimedio efficace, che include esercizi motori per rinforzare la muscolatura del polso e uso di tecniche quali tecarterapia e laserterapia per la riduzione del dolore.

Solo nei casi più gravi, e se l’ortopedico e il neurologo lo ritengono opportuno, sarà indispensabile intervenire chirurgicamente per curare la sindrome del tunnel carpale. L’intervento chirurgico mira ad ampliare lo spazio all’interno del tunnel e permettere al nervo di distendersi nuovamente, senza subire ulteriore pressione.

Dopo l’intervento è comunque consigliato un percorso di fisioterapia per riprendere la corretta funzionalità della mano, che potrebbe risultare indolenzita e priva di forza per molti mesi, dopo l’operazione.

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