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La fisioterapia comprende un gran numero di tecniche sia manuali, sia strumentali con le quali è in grado di aiutare i pazienti a trattare e risolvere patologie e/o disturbi di varia natura, soprattutto muscolare e osteo-articolare.

In particolare, la tecarterapia è ampiamente utilizzata dagli specialisti del Poliambulatorio di Fisiokinesiterapia D’Arpa di Palermo per la sua estrema efficacia e per i validi risultati che è in grado di offrire sia nell’immediato, sia a lungo termine. 

Cos’è la tecarterapia?

La tecarterapia, conosciuta anche come TECAR (acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo) consiste in un trattamento elettromedicale estremamente utile nella cura di traumi e patologie infiammatorie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico

Ampiamente utilizzata in fisioterapia, la tecarterapia prevede l’esecuzione di un particolare massaggio, eseguito tramite uno strumento in grado di alleviare il dolore e favorire il naturale processo di guarigione dei tessuti eventualmente danneggiati. I tempi di recupero dopo una lesione o un infortunio, quindi, si riducono notevolmente e il paziente può trovare un immediato sollievo dal dolore. 

A cosa serve la tecarterapia?

La tecarterapia è una tecnica strumentale molto apprezzata e utilizzata in ambito medico, soprattutto in quello fisioterapico, perché permette agli specialisti di supportare i pazienti nel recupero da numerosi infortuni, così come nel trattamento di patologie muscolari e osteoarticolari e, infine, anche nei programmi riabilitativi post-operatori

Le zone del corpo dove è possibile applicare la tecarterapia sono diverse e comprendono spalla, ginocchio, caviglia, anca, piede, polso, mano e colonna vertebrale. Dato che le patologie e/o i disturbi che possono colpire queste aree anatomiche possono essere tante e di varia natura, la tecarterapia è utile in presenza di: 

Patologie muscolari:

  • stiramenti;
  • strappi;
  • contratture;
  • edema;
  • contusioni.

Patologie dolorose della colonna:

  • dorsalgia;
  • cervicalgia;
  • lombalgia.

Patologie della spalla:

  • epicondilite;
  • epitrocleite;
  • capsulite adesiva;
  • tendinite e tenosinovite;
  • tendinopatie inserzionali;
  • patologie del gomito. 

Patologie del polso e della mano:

  • coxartrosi;
  • pubalgia;
  • borsite;
  • rizoartrosi;
  • patologie dell’anca;
  • tendiniti e tenosinoviti del polso;
  • tendiniti e tenosinoviti della mano. 

Patologie del ginocchio:

  • gonartrosi;
  • distorsioni;
  • condropatia rotulea;
  • lesioni traumatiche dei legamenti crociati posteriore e anteriore. 

Patologie della caviglia e del piede:

  • distorsioni;
  • fratture;
  • tendine di Achille;
  • fascite plantare.

Inoltre, la tecarterapia è estremamente indicata durante la riabilitazione post-chirurgica, rivelandosi un vero toccasana per il paziente (che avverte meno dolore) e un metodo ottimale per accelerare i tempi di recupero. 

Come funziona la tecarterapia?

La tecarterapia è una terapia elettromedicale che sfrutta gli effetti generati dal trasferimento di energia all’interno del corpo umano. Questo calore (endogeno) va a stimolare tutta una serie di risposte dell’organismo per ottenere un effetto antinfiammatorio, antalgico, di rilassamento muscolare e di riassorbimento dei tessuti

In pratica, il funzionamento della tecarterapia si basa sull’utilizzo di una radiofrequenza a bassa intensità che viene veicolata nel corpo del paziente attraverso due elettrodi (uno capacitivo e uno resistivo) collegati al macchinario Tecar da utilizzare in base alla patologia da trattare. 

L’elettrodo resistivo è quello che trasmette l’energia in profondità, mentre l’elettrodo capacitivo viene ricoperto da materiale isolante ed è incaricato di trasmettere l’energia in zone più superficiali. 

La scelta dell’elettrodo da utilizzare dipende dalla patologia o dal disturbo da trattare, pertanto si parla di:

  • modalità capacitiva quando bisogna intervenire sui tessuti molli, quindi con bassa resistenza alla corrente, come cute, muscoli, tessuto connettivale, vasi sanguigni e linfatici; 
  • modalità resistiva quando, invece, si ha la necessità di raggiungere tessuti più profondi e con una maggiore resistenza alla corrente, come articolazioni, ossa, legamenti, tendini e cartilagini. 

A prescindere dal tipo di elettrodo impiegato, gli obiettivi (e i benefici) della tecarterapia sono principalmente tre:

  • aumentare il microcircolo;
  • favorire la vasodilatazione;
  • incrementare la temperatura interna. 

Questo perché il trattamento della tecarterapia dà vita a una termoterapia endogena, perché non è tanto il macchinario in sé a produrre calore, ma è l’energia che deriva da questo a stimolare i tessuti umani in modo da spingerli a produrre calore interno. 

Cosa si svolge una seduta di tecarterapia?

Prima di iniziare una seduta di tecarterapia, il paziente deve scoprire la zona da trattare e accomodarsi su un apposito lettino reclinabile. Fatto questo, il fisioterapista fa scivolare delicatamente un elettrodo (da scegliere in base alla patologia da trattare) sul quale è applicato un gel neutro anallergico.

Sul lato opposto della zona da trattare, invece, viene posizionata una piastra metallica, che “dialoga” con l’energia trasmessa dall’elettrodo e guida le onde radio a frequenza controllata. 

A questo punto, inizia il vero e proprio massaggio terapeutico, che comporta l’aumento della temperatura endogena; ecco perché il terapista, nel corso di tutta la seduta, deve accertarsi che il paziente stia bene, che non avverta dolore o eccessivo calore. Il rischio maggiore, infatti, è di ustionare la pelle. 

A fine trattamento, il terapeuta pulisce la cute dalla sostanza gelatinosa, spegne il macchinario e invita il paziente a rivestirsi. Quest’ultimo può tranquillamente tornare a casa e riprendere le sue attività quotidiane. 

Quanto dura una seduta di tecarterapia?

Generalmente, una seduta di tecarterapia dura tra i 20 e i 30 minuti

Come prepararsi a una seduta di tecarterapia?

La tecarterapia non richiede alcuna preparazione specifica. Al paziente è consigliato indossare abiti comodi e di portare con sé i risultati di altri eventuali esami eseguiti in precedenza (se utili al trattamento). Inoltre, deve riferire all’operatore se soffre di allergie cutanee, per evitare che la crema applicata sull’elettrodo possa causare effetti indesiderati. 

La tecarterapia causa effetti collaterali?

Solitamente no, la tecarterapia è una tecnica strumentale sicura e indolore.

La tecarterapia ha controindicazioni?

In linea di massima no, la tecarterapia non ha controindicazioni e può essere adatta a chiunque, salvo qualche eccezione:

  • pazienti portatori di pacemaker; 
  • pazienti sensibili alle alte temperature;
  • donne in gravidanza;
  • paziente che mostrano lesioni o infezioni cutanee in corso. 

Per prevenire qualsiasi controindicazione, è opportuno rivolgersi a medici specializzati, come i fisioterapisti del Centro di Fisiokinesiologia D’Arpa di Palermo. 

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