
Fisioterapia
Stiramento muscolare: cause, sintomi e fisioterapia
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Lo stiramento muscolare rappresenta una lesione di media entità che si manifesta con un’alterazione del normale tono muscolare. Per comprendere meglio la sua gravità, è possibile collocarla idealmente su una scala che va dalla semplice contrattura muscolare (un aumento involontario e persistente del tono muscolare, spesso dovuto a stress o affaticamento) fino allo strappo muscolare (una vera e propria rottura, parziale o totale, delle fibre che compongono il muscolo). Lo stiramento si distingue per un allungamento eccessivo delle fibre senza, tuttavia, una lacerazione completa.
Per fortuna, è possibile intervenire sullo stiramento muscolare in modi diversi, anche e soprattutto con la fisioterapia; grazie al supporto di professionisti esperti, come i fisioterapisti dell’Ambulatorio D’Arpa di Palermo, recuperare in modo veloce e ottimale non è mai stato così semplice.
Quali sono le cause di stiramento muscolare?
Lo stiramento muscolare è un infortunio piuttosto frequente, specialmente in ambito sportivo, dove i muscoli sono spesso sottoposti a sforzi intensi e improvvisi. La causa principale è un eccessivo allungamento delle fibre muscolari oltre il loro limite fisiologico, il che può verificarsi in diverse situazioni e per una varietà di ragioni. Tra le cause più comuni di stiramento muscolare rientrano:
- mancanza di riscaldamento: un riscaldamento inadeguato non prepara i muscoli all’attività fisica intensa e i muscoli “”freddi”” sono meno elastici e più suscettibili a stiramenti durante movimenti improvvisi o sforzi elevati;
- preparazione fisica non idonea: una preparazione atletica insufficiente o non specifica per il tipo di attività svolta può rendere i muscoli meno resistenti a carichi elevati o a movimenti inusuali, aumentando il rischio di stiramenti;
- movimenti bruschi e violenti: esecuzioni rapide e non controllate di movimenti, specialmente quelli che coinvolgono un’ampia escursione articolare o che avvengono contro una resistenza significativa, possono superare la capacità di allungamento del muscolo, causando uno stiramento;
- problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione: alterazioni biomeccaniche, come limitazioni nel movimento articolare, squilibri nella forza tra gruppi muscolari opposti, difetti posturali o una scarsa coordinazione motoria, possono portare a compensazioni muscolari anomale e aumentare lo stress su specifici muscoli, rendendoli più vulnerabili agli stiramenti;
- condizioni ambientali avverse: temperature esterne molto basse possono rendere i muscoli meno elastici e più rigidi, aumentando il rischio di lesioni durante l’attività fisica. Anche un terreno di gioco irregolare o scivoloso può contribuire a movimenti inattesi e stiramenti;
- microtraumi ripetuti: sollecitazioni muscolari lievi ma ripetute nel tempo, senza un adeguato recupero, possono indebolire progressivamente le fibre muscolari, rendendole più suscettibili a stiramenti anche durante sforzi non eccessivi;
- abbigliamento e calzature non idonei: indumenti troppo stretti o che limitano la libertà di movimento, così come calzature non adatte al tipo di attività svolta e che non forniscono un adeguato supporto, possono influire sulla biomeccanica del movimento e aumentare il rischio di stiramenti muscolari;
- recupero insufficiente dopo uno sforzo atletico: un recupero inadeguato tra sessioni di allenamento o competizioni non permette ai muscoli di riparare completamente eventuali microlesioni e di ripristinare la loro piena funzionalità, aumentando la probabilità di stiramenti durante sforzi successivi.
Quali sono i sintomi di uno stiramento muscolare?
I sintomi di uno stiramento muscolare possono variare notevolmente a seconda della gravità della lesione, che può essere classificata in diversi gradi (lieve, moderato, severo). Quelli più comuni includono:
- dolore, un sintomo primario che può variare da un fastidio sordo e localizzato a un dolore acuto e intenso, specialmente durante la contrazione o l’allungamento del muscolo interessato. La sua intensità è spesso correlata al grado dello stiramento.;
- gonfiore, dovuto all’accumulo di liquidi e alla risposta infiammatoria del corpo per riparare il tessuto danneggiato;
- arrossamento, causato dall’aumento del flusso sanguigno nell’area lesionata, parte del processo infiammatorio;
- ematoma, derivante dalla rottura di vasi sanguigni all’interno del muscolo;
- movimento limitato, a causa del dolore e del gonfiore;
- rigidità, spesso una reazione protettiva del corpo per limitare ulteriori danni,
- spasmi muscolari, cioè contrazioni involontarie e dolorose del muscolo stirato;
- debolezza, dovuta al danno alle fibre muscolari e al dolore che inibisce la normale contrazione.
Come si diagnostica uno stiramento muscolare?
Generalmente, uno stiramento muscolare può essere diagnosticato attraverso un’accurata valutazione clinica da parte di un medico specialista, come un ortopedico o un fisiatra. Questa valutazione include una dettagliata anamnesi del paziente, durante la quale vengono raccolte informazioni sull’evento che ha causato l’infortunio, sui sintomi percepiti e sulla storia medica pregressa. L’esame fisico è altrettanto importante e prevede la palpazione dell’area dolente per identificare la localizzazione precisa del dolore, la presenza di gonfiore, ematoma o spasmi muscolari. Il medico valuterà anche la limitazione del movimento e la presenza di dolore durante la contrazione o l’allungamento del muscolo interessato.
Nei casi in cui il dolore risulta particolarmente persistente, si associa a un gonfiore significativo e alla presenza di lividi estesi, lo specialista potrebbe ritenere necessario eseguire ulteriori esami diagnostici per escludere lesioni più gravi, come uno strappo muscolare completo o altre patologie. Gli esami che possono essere prescritti includono:
- l’ecografia muscolo-tendinea, che utilizza onde sonore ad alta frequenza per visualizzare i tessuti molli, come muscoli e tendini. Può essere utile per valutare l’integrità delle fibre muscolari e identificare eventuali lesioni, come stiramenti di grado moderato o severo;
- la Risonanza Magnetica (RM), una tecnica di imaging più dettagliata che utilizza campi magnetici e onde radio per creare immagini ad alta risoluzione dei tessuti interni del corpo. È particolarmente utile per valutare l’entità e la localizzazione precisa di stiramenti muscolari, soprattutto quelli più profondi o complessi, e per distinguere tra stiramenti e strappi muscolari. Può anche rivelare eventuali lesioni associate, come quelle a carico dei legamenti o di altre strutture adiacenti.
In alcuni casi meno frequenti, a seconda del contesto clinico, potrebbero essere prescritti altri esami per escludere cause diverse del dolore o per valutare eventuali complicanze.
Come si cura uno stiramento muscolare?
La gestione iniziale di uno stiramento muscolare è fondamentale per favorire una guarigione rapida ed efficace. La prima azione da intraprendere consiste nel far riposare completamente l’area interessata: anche se il dolore è lieve e potrebbe sembrare che permetta di continuare l’attività che ha causato il problema, insistere potrebbe peggiorare la lesione e prolungare i tempi di recupero.
Il riposo dell’area colpita è considerato la terapia più efficace per una guarigione ottimale dallo stiramento muscolare. L’astensione dall’attività sportiva o da qualsiasi sforzo che solleciti il muscolo lesionato consente di prevenire un peggioramento del danno e la comparsa di recidive, che sono particolarmente comuni se non si rispetta un adeguato periodo di riposo.
Oltre al riposo, è spesso utile ricorrere all’applicazione di impacchi di ghiaccio sull’area interessata per circa 15-20 minuti ogni 2-3 ore durante le prime 24-48 ore. Il freddo aiuta a ridurre il gonfiore, l’infiammazione e il dolore, agendo come un blando anestetico locale e limitando il danno ai tessuti.
Se necessario e se il medico lo ritiene opportuno, si può ricorrere all’assunzione di farmaci per alleviare il dolore, come i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che possono essere assunti per via orale per un effetto sistemico, o per via topica da applicare direttamente sulla zona dolente o, ancora, come cerotti medicati che rilasciano gradualmente il farmaco attraverso la pelle.
In alternativa ai farmaci tradizionali, esistono in commercio cerotti per stiramenti muscolari a base di estratti vegetali (come l’arnica o l’artiglio del diavolo) o con effetto freddo/caldo, che possono fornire un sollievo sintomatico.
In funzione dell’area corporea interessata dallo stiramento muscolare, anche l’elevazione dell’arto colpito (ad esempio, sollevare la gamba in caso di stiramento al polpaccio o alla coscia) può rivelarsi utile, in quanto favorisce il drenaggio dei liquidi e contribuisce a ridurre il gonfiore.
In tutto ciò, il trattamento fisioterapico assume un ruolo imprescindibile, soprattutto nei casi di stiramenti più gravi o persistenti, così come nella fase di recupero per un ritorno sicuro all’attività fisica. Un fisioterapista specializzato, come i professionisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo, effettua una serie di valutazioni specifiche per comprendere l’entità della lesione, la presenza di eventuali limitazioni funzionali e gli squilibri muscolari.
Il trattamento fisioterapico può includere diverse tecniche strumentali:
- la tecarterapia, che sfrutta un condensatore elettrico per ripristinare la carica elettrica nelle cellule lesionate, accelerandone la rigenerazione e promuovendo la guarigione dei tessuti muscolari e articolari;
- la tens-terapia, un’elettroterapia antalgica che invia impulsi elettrici attraverso la pelle per bloccare i segnali nervosi del dolore e stimolare la produzione di endorfine, antidolorifici naturali del corpo;
- l’ultrasuonoterapia, che utilizza onde acustiche ad alta frequenza per produrre un effetto antinfiammatorio, stimolare il riassorbimento di edemi e sciogliere le aderenze che possono formarsi durante il processo di guarigione, aumentando anche la permeabilità delle membrane cellulari;
- la magnetoterapia, che sfrutta i campi magnetici per influenzare i processi biologici a livello cellulare, con potenziali effetti sulla riduzione dell’infiammazione e sulla stimolazione della guarigione dei tessuti;
- la laserterapia, che utilizza un fascio di luce laser per agire sulla membrana cellulare e sui mitocondri, incrementando l’attività metabolica, riducendo il dolore e l’infiammazione, promuovendo la vasodilatazione e il drenaggio linfatico;
- la kinesio taping, cioè l’applicazione di bende adesive ed elastiche sulla pelle in grado di fornire un supporto leggero al muscolo, favorire il drenaggio linfatico, ridurre il dolore e l’infiammazione;
- la ionoforesi, che consente la veicolazione transcutanea di farmaci antinfiammatori o miorilassanti attraverso l’applicazione di una corrente elettrica continua, rappresentando un’alternativa all’iniezione locale.
Gestita la fase acuta, al trattamento fisioterapico strumentale potranno essere associati altri trattamenti riabilitativi come:
- stretching passivo: il fisioterapista esegue delicatamente degli allungamenti del muscolo stirato per ripristinare la sua normale lunghezza e flessibilità, evitando di provocare dolore;
- esercizi di propriocezione: mirano a migliorare la consapevolezza del corpo nello spazio e la capacità di controllare i movimenti, riducendo il rischio di recidive;
- carico progressivo: il fisioterapista guida il paziente attraverso un programma di esercizi di rinforzo muscolare progressivo, iniziando con carichi leggeri e aumentandoli gradualmente per ripristinare la forza e la resistenza del muscolo lesionato.
La scelta delle terapie fisioterapiche e strumentali più appropriate dipende dalla gravità dello stiramento, dalla risposta individuale del paziente e dalle indicazioni del medico e del fisioterapista. In ogni caso, un approccio combinato e personalizzato, proposto dai fisioterapisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo, è spesso il più efficace per un recupero completo e per prevenire future recidive.
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